Richi

Madame Michel ha l’eleganza del riccio: fuori è protetta da aculei, una vera e propria fortezza, ma ho il sospetto che dentro sia semplice e raffinata come i ricci, animaletti fintamente indolenti, risolutamente solitari e terribilmente eleganti.

Muriel Barbery

Il riccio è un animale piuttosto buffo, facile da incontrare nelle ore serali mentre col suo passo barcollante e affrettato, attraversa un prato e si acquatta sotto le fronde di un’aiuola. Il suo corpo tozzo a forma di pera è ricoperto di aculei che cambiano di colore a seconda della stagione, in caso di pericolo si appallottola su se stesso e drizza le spine fino a diventare quasi invulnerabile. Richi è un piccolo riccio porta-forcine, dedicato all’universo femminile, pronto ad accogliere tutte le protezioni delle acconciature giornaliere dopo il ritorno dai campi di battaglia. Le scanalature che gli solcano il dorso trattengono le forcine per capelli che spesso invadono i piani dei lavabo o dei pensili come aculei pungenti. Tenere in ordine i ferri del mestiere è la caratteristica che lo rende davvero speciale. Richi diventa così un segno distintivo di eleganza dei momenti di relax e di riposo. Il suo corpo stilizzato può essere realizzato in massello di cedro, cipresso, rovere, olmo ed altre essenze attraverso una semplice tornitura a tutto tondo che viene successivamente sezionata lungo l’asse centrale. I volumi vengono poi rifiniti con due piccole alesature che disegnano gli occhi vispi del piccolo amico delle donne e con una leggera levigatura con carte a grana fine che lo preparano per l’ultima mano di olio e di cera.

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